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Umbria

Informazioni essenziali
Città e paesi dell'Umbria

Cascia, Umbria

Il misticismo di Cascia

Questa cittadina è situata nella zona più montuosa dell'Umbria, vicino al Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Adagiata sinuosamente sul colle S. Agostino, Cascia è stretta dall'abbraccio di alteri rilievi che digradano fino al fiume Corno, affluente del Nera.

Sede del Santuario di Santa Rita, questo delizioso paesino, rinomato anche per il suo speciale zafferano, è uno dei più importanti centri spirituali della regione e celebre meta di pellegrinaggio. Proprio per questa grande affluenza, dell'antico borgo medievale arroccato sulla montagna, resta solo un'immagine complessiva perché la struttura urbanistica di Cascia è stata modellata in base alle esigenze del business del pellegrinaggio con la creazione di comode salite, ampi parcheggi, servizi e agevolazioni per i disabili. Nonostante questi ammodernamenti, che rendono più semplice l'accesso al celebre Santuario, Cascia conserva ancora il suo carattere mistico e offre al visitatore la bellezza di monumenti di grande interesse artistico, come la magnifica chiesa di San Francesco, magistrale esempio di architettura gotica, con un bel rosone e portone agivale. Da non perdere neanche la chiesa di Sant'Antonio Abate, originaria del '400, ristrutturata e ritoccata in età barocca, che custodisce un pregevole ciclo di affreschi sulla storia del Santo di Nicola da Siena.

Uno degli edifici più antichi di Cascia è senz'altro la collegiata di Santa Maria, di epoca longobarda, che conserva al suo interno un ricco patrimonio di arredi sacri e dipinti. Tra le chiese infine ricordiamo anche quella di Sant'Agostino, sulla cima del colle nei pressi della Rocca, dove si trovano splendidi esempi di affreschi di scuola umbra e perugina. Non dimenticate di vistare anche il Museo Comunale di palazzo Santi, che custodisce interessanti reperti archeologici ed una collezione di sculture lignee tra le più importanti d'Italia, e il palazzo Carli, che probabilmente è l'esempio più significativo dell'architettura civile della città, dove sono conservati gli archivi e la biblioteca.

Un po' di storia

Cascia, a lungo abitata dai Romani, fu inclusa nell'antico municipio di Cursula. Asserragliata e assoggettata dal bizantino Narsete nel 553, Cascia venne immessa nel Ducato Longobardo di Spoleto e nel X secolo divenne una repubblica indipendente con una propria moneta. Dopo essere stata subordinata al potere della signoria dei Trinci di Foligno, nel 1220 fu invasa da Federico II di Svevia. Nel 1300 fu distrutta da un terremoto, ma fu prontamente riedificata e fortificata, anche se nel 1516 fu nuovamente conquistata e la sua rocca andò distrutta. Nel XVI secolo Cascia si piegò allo Stato Pontificio sotto il cui dominio rimase fino al 1860.

Santuario di Santa Rita

Le ripide salite che conducono a questo celebre santuario sono state alleggerite da sistemi di scale mobili per consentire, a chiunque lo desiderasse, la visita a questa basilica. Il santuario, dedicato a Santa Rita, è una costruzione moderna, nata nell'arco di nove anni, realizzata nel XX secolo. Importante e significativo esempio da un punto di vista artistico e architettonico, il santuario conserva, all'interno della cappella di Santa Rita, un'urna in cristallo del 1930 che custodisce il corpo della santa. Sopra l'altare, contribuiscono all'atmosfera mistica della chiesa, tutta una serie di candelieri e una croce in argento sbalzato del XVII secolo. Sulla sinistra, tramite una porta molto stretta, si accede alla chiesa della beata Rita, dove è stata venerato il corpo della santa dal 1577 al 1974. La chiesa è stata quasi del tutto distrutta, restano soltanto il portale ed alcuni altari, per lasciare spazio al nuovo santuario. Il santuario fu innalzato nel 1937-47 dove sorgeva l'antica chiesa agostiniana annessa al monastero dove morì santa Rita, nel 1457. Ai fianchi del portale sono situate dieci formelle a rilievo eseguite da Eros Pellini con Storie della vita di santa Chiara. Sull'architrave noterete l'iscrizione, tratta dall'antico sarcofago della santa, in cui è scritto "Salve Rita vas amoris, sponsa Christi dolorosa / tu de spinis Salvatoris pulchra nasceris ut rosa", ovvero Salve Rita vaso d'amore sposa di Cristo dolorosa / tu dalle spine del Salvatore bella nasci come una rosa. Degno di nota è l'altare maggiore che è abbellito da rilievi con l'Ultima Cena di Eros Pellini e che accoglie il "Corpus Christi". La Cappella di Santa Rita, dove è conservato il corpo della donna, si dischiude dietro una grande cancellata in ferro battuto. Al di sotto dell'altare della cappella della Consolazione è custodito invece il corpo del beato agostiniano Simone Fidati, importante predicatore e scrittore che portò a Cascia il "Corpus Christi". La tradizione afferma che il miracolo avvenne nel 1330 a Siena quando un sacerdote, che andava a portare la comunione ad un infermo, mise l'ostia nel breviario.

Arrivato a casa del malato, notò che l'ostia si era trasformata in sangue e che le macchie di sangue avevano la fisionomia di un volto umano. Ogni anno, nella notte tra il 21 e il 22 maggio, Cascia rende omaggio a santa Rita con una spettacolare festa denominata le "Celebrazioni Ritiane", nel corso della quale momenti assolutamente celebrativi si mescolano a situazioni di riflessione e liturgia. Se vi siete appassionati alla storia di Santa Rita e al suo santuario, dirigetevi nel dintorni di Cascia, verso Roccaporena, paese natale della santa, dove potrete vedere la sua casa, diventata attualmente una cappella, lo scoglio della preghiera sul quale meditava, il roseto e l'orto del miracolo, dove durante un gelido inverno del 1457, pochi giorni prima della sua morte, sbocciò una rosa e maturò un fico.

Chiesa di San Francesco

Questa chiesa, che si erge in piazza Garibaldi, secondo la tradizione fu insediata dai Francescani nel 1247. La facciata ha un ornamento molto raffinato e nella lunetta è ben visibile un affresco quattrocentesco con Madonna in trono tra San Francesco e Santa Chiara. L'elegantissimo rosone del 1424 presenta al centro scolpita la Madonna col Bambino. L'interno a croce latina, fu modificato all'inizio del Seicento e ornato con bellissimi stucchi nel 1738.

Chiesa di Sant'Antonio Abate

Attualmente sede del Museo Civico, la chiesa di Sant'Antonio Abate ha origini molto antiche ed è stata riedificata tra la fine del XIV e XV secolo, per poi essere ristrutturata nel XVIII secolo. L'interno, che ha un'unica navata, presenta tre altari settecenteschi per lato e esibisce due importanti cicli di affreschi, rispettivamente nel presbiterio e nell'ex coro delle monache. Il primo gruppo di affreschi che ritrae nella volta Evangelisti e nelle pareti Storie di sant'Antonio Abate è attribuito al maestro della Domizio di Terni, rinomato artista umbro dell'inizio del XV secolo. Il secondo, contraddistinto da uno stile prettamente gotico, raffigura Storie di Cristo ad opera di Nicola da Siena. Al centro della sala spicca, all'interno di una vetrina, la meravigliosa scultura lignea policroma con l'Arcangelo Raffaele e Tobiolo, un tempo custodita nella chiesa di Sant'Agostino.


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